L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) interessa circa il 5-10% degli uomini di 40 anni di età, per arrivare ad un massimo dell’80% negli uomini tra i 70 e gli 80 anni. Alla IPB possono essere associati disturbi a carico delle basse vie urinarie che consistono in sintomi da riempimento, da svuotamento e post-minzionali. Questi disturbi, oltre a essere responsabili di un peggioramento della qualità di vita dei pazienti, possono col tempo, se trascurati, peggiorare e portare a complicazioni infettive e/o ostruttive.
Il trattamento della IPB dipende dalla gravità dei sintomi e, nei pazienti con IPB moderatamente grave, questo consiste prevalentemente nella somministrazione di alfa-bloccanti selettivi, in monoterapia o in associazione a inibitori della 5-alfa-reduttasi. Al contrario, in pazienti con IPB lieve-moderata, si sta sempre più diffondendo l’utilizzo di piante medicinali, sia come parte di pianta sia come estratto. Le piante medicinali di cui si hanno maggiori evidenze di efficacia nel miglioramento dei sintomi urinari e di lievi effetti avversi sono la Serenoa repens, il Pygeum africanum e l’Urtica dioica, mentre per altre, come ad esempio Epilobium spp., Secale cereale, Roystonea regia sono necessarie ulteriori prove cliniche.
Sulla base di queste premesse risulta evidente come sia necessaria una continua formazione relativamente alla patologia ed ai trattamenti disponibili, sia quelli con i farmaci tradizionali sia quelli con integratori, o loro associazioni, per identificare le migliori terapie finalizzate alla riduzione dei sintomi di IPB, che presentino un profilo di rischio/beneficio favorevole, e garantiscano quindi il miglioramento della qualità di vita.
La attività proposta al gruppo di Discussant/partecipanti prevede la Osservazione strutturata delle modalità di gestione del paziente, con la finalità di valutare la terapia impiegata per ridurre i sintomi associati ad IPB. La condivisione degli obiettivi mediante FAD sincrona, la disponibilità di numero 2 Tutor per ciascun Gruppo e la condivisione di quanto emerso dalla FSC, nel corso del secondo incontro FAD, consentirà ai partecipanti di migliorare le conoscenze relative alla gestione del paziente con IPB.